Essere influenti non significa spostare il mercato. Non solo almeno, perché è ovvio che certe personalità garantiscono maggior attrattiva commerciale alle realtà che girano loro intorno (e ci mancherebbe altro, siamo comunque un settore professionale e commerciale, che diamine). Il vero filo conduttore della classifica parla una lingua molto più profonda: ogni singolo nome presente nella Bar 100 appartiene a una personalità che oltre a miscelare da padreterno, gestire locali perfetti sotto ogni aspetto, raccontare il mondo bar con qualità (sono inclusi anche scrittori e giornalisti di settore), si batte quotidianamente perché la comunità cresca. Sono cento professionisti e professioniste trasversali, non solo bartender, che si fanno un sedere così per fare sì che chiunque dovesse venire dopo di loro (o si trovasse a lavorare al loro fianco) possa trovare il mondo del bar migliore di quanto loro stessi lo abbiano approcciato per la prima volta.
E ho letto con estremo orgoglio i nomi degli italiani citati, ciascuno dei quali, a modo proprio, contribuisce splendidamente a portare alti i colori del nostro paese nel mondo miscelato, dimostrando di essere più che degni di fare parte di questa ristrettissima cerchia di alfieri. C’è il genio di Simone Caporale (in foto sotto, fonte Instagram), che continua a fondere classico e futuro con le sue iniziative a Barcellona (e non solo); c’è la visione futuristica e sostenibile di Giacomo Giannotti, a capo del bar numero 1 al mondo; la classe naturale e disponibile di Ago Perrone, uno degli old greats che continua a fare da mentore alle nuove generazioni, dalla vetta del Connaught Bar; l’italiano d’Australia, Stefano Catino, la mente dietro il Maybe Group che continua a collezionare riconoscimenti e miglia aeree, dati i viaggi che si sobbarca ogni anno per portare in giro il suo verbo; c’è l’istrionico e controverso talento di Patrick Pistolesi (in foto sotto, foto presa da Instagram), che è nell’ambiente da vent’anni e con infaticabile piglio è al top dell’industria italiana, e non solo; l’intramontabilità d’autore di Alessandro Palazzi, autentica icona dell’ospitalità nostrana, anche lui a Londra; la passione e la competenza di Alex Frezza (in foto sotto, fonte Instagram), che da Napoli sta raggiungendo ogni latitudine, vestendo la sua giacca bianca.